Saluti del Segretario Generale (Ulisse) e del Comitato Centrale

(nuovo)Partito comunista italiano

Comitato Centrale

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30 giugno 2018
All’assemblea presso la Casa del Popolo Il Campino

Cari compagni,

a nome del (nuovo) Partito comunista italiano ringrazio il Responsabile delle FRP della Federazione Toscana del P.CARC che ci ha dato la possibilità di parlarvi in questo momento così importante per le masse popolari italiane e di conseguenza per il movimento comunista italiano e internazionale.

I risultati delle elezioni del 4 marzo hanno aperto una breccia nel sistema politico della Repubblica Pontificia. È solo una breccia: dobbiamo approfittarne, allargarla e andare oltre. Per approfittarne, abbiamo bisogna del marxismo. La scienza comunista ci permette di capire di cosa è gravida la società attuale, cosa possiamo far sorgere dal marasma che ci circonda e sembra sommergerci, cosa dobbiamo fare per farlo sorgere. Oggi più che mai la scienza fondata da Marx è indispensabile, perché a fronte delle grandi possibilità d’azione e di vittoria che la crisi del capitalismo apre alle masse popolari, la borghesia e il suo clero usano tutte le risorse di cui come padroni della società dispongono per intossicare la mente e il cuore delle masse popolari e distoglierle dalla rivoluzione socialista. Anche noi comunisti individualmente siamo avvolti dalla nebbia e solo una forte adesione al marxismo ci permette di vedere la strada e di lavorare con serenità per portare le masse popolari a percorrerla.

Compagni, non occorre spendere molte parole sul fatto che sotto la direzione dei capitalisti e dei loro sostenitori, sotto la NATO e l’Unione Europea le cose vanno male per le masse popolari. Quello su cui dobbiamo chiarirci le idee è il fatto che possiamo cambiare strada, che le masse popolari, i lavoratori hanno la capacità e la forza per cambiare strada. La borghesia, il clero e i loro agenti spandono disfattismo in lungo e in largo. “Sì, è vero che le cose vanno male, ma non c’è alternativa!”, dicono i portavoce dei padroni. “Sì, è vero che le cose vanno male, ma è perché ogni uomo è egoista, è il demonio, è il peccato originale”, dicono il clero e i suoi fedeli.

Le cose vanno male per i lavoratori perché sono i capitalisti che comandano. Sono loro che decidono cosa fanno le aziende e cosa fa la Pubblica Amministrazione. I capitalisti pretendono che ogni azienda sia proprietà privata, che ognuno di loro sia libero di fare della sua azienda quello che più gli conviene per fare profitti, come era ai primordi del capitalismo. Ma allora ogni azienda attingeva direttamente dalla natura quello che le serviva e vendeva ai consumatori quello che produceva. Oggi le aziende sono collegate l’una all’altra in una rete, ognuna riceve da altre aziende quello che usa, formano un sistema produttivo nazionale e in alcuni casi già internazionale. Questo sistema produttivo deve essere pubblico e deve funzionare secondo un piano deciso e noto a tutti. È la più importante di tutte le attività pubbliche, è la base e l’inizio del comunismo.

I lavoratori hanno la capacità e la forza per prendere il potere e cambiare il corso delle cose, nella Pubblica Amministrazione e nelle aziende e quindi nel paese intero. Per questo devono organizzarsi. Quello che devono combattere in se stessi è la demoralizzazione, la rassegnazione, la sfiducia e la disperazione. Oggi sono largamente diffuse tra le masse popolari e sono il freno principale alla mobilitazione, all’organizzazione e alla lotta. Sono gli stati d’animo che i padroni e i loro portavoce alimentano in ogni modo. La sfiducia dei lavoratori in se stessi, è un’arma potente dei padroni. I padroni hanno paura dei lavoratori, hanno paura che i lavoratori si convincano che hanno la capacità e la forza di cambiare il corso delle cose. Spendono cifre colossali per manipolare l’opinione pubblica.

Le masse popolari hanno la capacità e la forza per cambiare il mondo, ma per farlo, per riuscirci devono elevare la comprensione di come funziona il mondo. La convinzione e la volontà sono indispensabili, sono la premessa, ma non bastano. Occorre capire come funziona il mondo e cosa fare per far andare le cose a favore dei lavoratori. Quello che nelle condizioni attuali la maggior parte dei proletari non possono fare, lo fanno già oggi i proletari che hanno la generosità e la forza per diventare membri del nuovo Partito comunista italiano o del Partito dei CARC. I comunisti si occupano di capire cosa fare, di farlo conoscere alle masse popolari, di guidarle a fare quello che occorre. Per questo chiediamo ai più generosi di rafforzare le fila del nuovo Partito comunista italiano e del Partito dei CARC.

Cresce anche nel nostro paese l’insofferenza per come i capitalisti e il clero fanno andare il mondo. Con le elezioni del 4 marzo, il Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio e la Lega di Matteo Salvini hanno preso in mano il governo. Prima delle elezioni hanno fatto molte promesse e i voti li hanno avuti per cambiare a favore delle masse popolari. Ma le aziende sono ancora in mano ai capitalisti che le dirigono ognuno per fare profitti, non per il benessere della popolazione, le delocalizzano dove contano di fare maggiori profitti, licenziano, rendono precari i lavoratori, moltiplicano appalti e subappalti. La Pubblica Amministrazione è ancora in mano agli uomini selezionati e formati per servire ai padroni. Forse alcuni di voi hanno sentito parlare di quello che sta capitando a un Carabiniere, Riccardo Casamassima, che ha osato rompere l’omertà con cui si proteggono tra loro gli autori delle prepotenze e delle stragi di Stato. Pensate ai profittatori della corruzione di Stato e ai loro agenti nella Pubblica Amministrazione. La NATO e l’Unione Europea, la Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario Internazionale, l’oligarchia finanziaria titolare del Debito Pubblico dettano ancora legge, anche se il nuovo governo proclama l’indipendenza e la sovranità del popolo, che sono scritte nella Costituzione del 1948, confermata dal referendum del 4 dicembre 2016. Di Maio e Salvini devono tener fede alle promesse favorevoli alle masse popolari e se non lo fanno, se non hanno il coraggio e la forza di imporsi ai capitalisti e alle loro istituzioni, bisogna cambiare governo. Le masse popolari organizzate in ogni azienda, in ogni istituzione e in ogni zona d’abitazione hanno la forza per impedire ad ogni livello il sabotaggio, il boicottaggio e gli abusi dei capitalisti e dei loro agenti annidati nella Pubblica Amministrazione e fuori. Hanno anche la forza per cambiare il governo se non si impone ai capitalisti, alla Unione Europea e alla NATO.

Bisogna darsi i mezzi per la politica che vogliamo fare. Volere ed essere convinti di potere è il punto di partenza. Poi bisogna darsi i mezzi per fare. Oggi i capitalisti hanno ancora come prima i soldi: ogni capitalista può assoldare giornalisti e attori per intossicare le menti e i cuori, assoldare agenti e killer per impaurire e uccidere, funzionari per minacciare e comandare. Ognuno di noi, ognuno di voi invece da solo è impotente, ma può organizzarsi con i propri compagni e diventare una forza che capisce, che sa, che orienta e dirige gli altri. Questo sono i comunisti, questo il Partito comunista educa e dirige a fare. È così che cambieremo il mondo e instaureremo il socialismo.

L’augurio è che diventiate anche ognuno di voi promotori di quest’opera. Così costruiamo il nostro futuro.

Compagno Ulisse, segretario generale del Comitato centrale del (n)PCI.